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giovedì 20 novembre 2014

GANDHI! Uno dei tantissimi bocconi amari che si finge di non sapere, Gandhi e Mussolini

Gandhi e il Duce si incontrarono una sola volta, nel dicembre del 1931.
Arrivato a Milano il Mahatma, pur essendo persona avara di parole e dichiarazioni, mostra subito di apprezzare la «disciplina, l’ordine e la solida struttura amministrativa» realizzati dal fascismo. A Roma, Gandhi non si limita a visitare i monumenti antichi, ma vede e loda anche le opere del regime, come il Foro Mussolini. Tra gli aspetti più stupefacenti del soggiorno romano vi è la volontà di Gandhi di voler conoscere personalmente il segretario del Partito fascista, Achille Starace, che lo riceve orgoglioso a Palazzo Littorio. Il Mahatma mostra straordinario interesse per l’organizzazione del regime in strutture di massa. Dedica quasi un’intera giornata a visitare le sedi rionali dell’Opera nazionale Balilla di Roma, ammira la palestra dell’Orto Botanico, esprime la volontà vedere le sedi di via Sannio, del rione Monti, di via Puglia e conclude la “maratona” romana alla Legione marinaretti Caio Duilio, sul Lungotevere Flaminio.
L'immersione nella “città eterna” lo tonifica nella mente, oltre che nel corpo, a tal punto da dichiarare di aver ricavato «un’impressione simpaticissima che non dimenticherò mai». Congedandosi dalla folla radunata sulla banchina del porto di Brindisi, prima che la nave Pilsna salpi per Bombay, il Mahatma vuole consacrare la sua amicizia con l’Italia fascista levando il braccio nel saluto romano. «Mussolini è il salvatore e rinnovatore della sua Patria – afferma Gandhi poco prima di partire -. Il Duce è uno statista di primissimo ordine, completamente disinteressato, un superuomo» Tornato in patria, in una lettera all’amico Rolland scriverà: “Il Duce ha fatto molto per i contadini. Senza dubbio ha il pugno di ferro. Ma siccome la violenza è alla base della società occidentale, le riforme di Mussolini sono degne di uno studio imparziale». «Dietro i suoi discorsi enfatici – aggiunge Gandhi – c’è un nucleo di sincerità e di amore infiammato per il suo popolo. Mi sembra inoltre che alla gran massa degli italiani vada a genio il governo di ferro di Mussolini».
"È un santone, un genio, che, cosa rara, usa la bontà come arma."
Benito Mussolini
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(Puoi leggere anche): EVOLA! http://ablocutio.blogspot.com/2014/11/evola.html

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