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lunedì 17 novembre 2014

✒ LA TEMPRA DEI ROMANI ANTICHI. L'atteggiamento del bimbo Catone sulla cittadinanza ai non romani

Da quando il capitalismo, pressappoco dopo la caduta del muro, ha deciso di "importare" mano d'opera (non era piu sufficente andare ad aprire le fabbriche in India, Bangladesh ecc.) gli italioti non hanno fatto altro che andare in giro come saggi burattini a veicolare luoghi comuni pre impacchettati quail quelli degli italiani che hanno emigrato a loro volta, i confini degli Stati li abbiamo inventati noi, l'Ebola arriva con l'aereo da occidentali che l'hanno contratto, gli stranieri delinquono perche sono poveri ed anche tanti italiani delinquono per la stessa ragione, perche' i poveri delinquono, non bisogna dire stranieri ma disperati, arrivano con la barchetta, c'e molta diseducazione nei sentimenti, bisogna sempre dare la colpa a qualcuno, chi e' la causa della loro poverta'? eccetera, eccetera, eccetera. Sofismi di maniera che mettono nel sacco tutti, o quasi, solo perche assai pochi sono coloro in grado di lasciare la propria mente libera di volare ed andare oltre lo steccato, in questo caso staccato borghese.
Questi italiani sono dunque il famoso ditto che indica la luna, quello che non andrebbe mai osservato e quando attaccano con queste bonta' moderne io prendo e me ne vado. Sono un uomo augusteo, cinico forse, e la bonta' d'animo la vedo in ben altro; la generosita' vera e' lontana dallo scialaqquare aiuti a destra e a manca senza prima aver fatto una accurata analisi delle situazioni. A meno che non si risponda a logiche cristiane, che neppure mi appartengono, essendo appunto uomo del secondo secolo dopo Cristo. In realta', la situazione immigrazione andrebbe oggi afforontata assai diversamente, sia per cio' che essa rappresenta (qualcosa di simile ad una tratta di schiavi moderna) e sia per cio'che essa comporta quindi mix culturale (ma tutti i colori sommati danno il nero, e non l'arcobaleno) e disgregazione sociale. Oltre ad un drastico peggioramento della qualita' della vita di tutti, dato da conflitti interni e criminalita'.
Ma oltre lo staccato dei buonismi e dei sofismi troveremo, ad esempio, che e' quanto mai fuori luogo paragonare gli italiani d'un tempo che sirecarono a lavorare negli StatiUniti, paese enorme e fondato sulla immigrazione, ad una cosi enorme invasione d'Italia e d'Europa da parte di "disperati" pronti a tutto pur di inseguire il sogno del benessere. Gente di cui solo una minima parte ha quel reale desiderio di "integrazione" che poteva riscontrarsi negli italiani alla "Pane e cioccolata", per intenderci, con Manfredi che si tinge i capelli di biondo.
Ho vissuto un po’ nel cosi detto terzo mondo, Peru', Sud Est Asiatico dal quale vi scrivo, e posso garantire una miseria a noi oggi impensabile, certamente impensabile, e forse anche ieri, come pero' anche una assai maggiore voglia di vita, una maggiore disponibilita al sorriso, una minore depression nella gente; solo per dire che non tutti scappano da guerre o condizioni di fame alla Biafra, balle! Siete davvero convinti che voi occidental siete i piu felici della terra? chi vi ha convinto di cio'? i veri derelitti del terzo mondo poi nemmeno potrebbero mai e poi mai ottenere i visti per emigrare, e laddove (quelli d'Africa) ci riescono senza permessi, la domanda da porsi "sarebbe": chi sono costoro? cosi disperati da affrontare il mare con un canotto per venire da noi.
Saranno dunque davvero "buoni" ed in buona fede questi sinistroidi che dalla difesa dell'operaio son passati a quella dell'operaio a basso costo? I politici certamente no. Ma gli altri? coloro che li votano e ne vanno diffondendo le sub culture? Quei saggi e teneri burattini che ci vengono a far notare con estrema acidita' e spocchia il nostro egoismo nell' affrontare il discorso immigrazione con maggiore durezza della loro mollezza? Essi rispondono solo a culture di maniera. Cosi come ottant' annifa era di moda il razzismo, oggi lo e' l'anti razzismo, oggi lo e' il cosmopolitismo capital comunista. Personalmente una umanita' cosi buona mi terrorizza! In molle carne vermes nascuntur diceva Petronio. Ma l'essere umano sotto la coperta culturale che lo veste resta poi sempre il medesimo, e cosi bonta', accoglienza, pieta' o egoismo, sensi di fratellanza cosmica o misantropie son cose che appartengono solo alla sfera personale, e che n o n d e v o n o appartenere allo Stato, il quale deve invece seguire altri canali rispetto a quelli del sentimento cristiano.
Tutto questo preambolo solo per illustrarvi come anticamente c' era forse in noi (in loro) una tempra ben diversa da questi burattini di burro che coniano il nome di "migranti" per non piu’ dire immigrati, o "camminanti" per non offendere lo zingaro (come fece quell'idiota di Marino oggi alle prese con bel altre multine). A che pro poi cambiare i nomi? i nomi hanno un valore, e se nel tempo ne hanno acquisito uno negativo o positive che sia, perdio quell valore andrebbe rispettato.
Ubi ordo, ibi pax et decor. Ubi pax et decor, ibi laetitia.
Andres Marzio M o l i s e
" Si vuole che Catone dimostrasse fin da piccolo, nell'intonazione della voce, nell'espressione del viso, nei giochi infantili, un carattere rigido, poco emotivo e fermo in qualsiasi circostanza. Aspro e sottile verso gli adulatori, si scagliava ancora più veementemente contro chi cercava di intimorirlo. Era anche difficilissimo farlo ridere, di rado apriva il volto a un aperto sorriso. Quando Catone era ancora un ragazzo, i popoli confederati d'Italia cercavano di ottenere anch'essi la cittadinanza romana (la lotta dei popoli italici per ottenere i diritti politici fu lunga ed aspra, culminò nella cosiddetta guerra sociale, anni 90-88 a.C.)
A tale scopo un certo Pompedio Sillone, uomo di guerra che godeva della più alta considerazione, essendo amico di Druso fu alloggiato in casa sua per molti giorni durante i quali entrò in confidenza con i ragazzi e disse loro: - Coraggio, chiedete a vostro zio che ci aiuti nella nostra lotta per ottenere i diritti di cittadinanza! - Cepione assentì un sorriso, Catone non rispose e fissò in volto i forestieri con uno sguardo fiero. - E tu, o giovanotto? - gli chiese Pompedio - non dici nulla? non vuoi intercedere per noi stranieri, tuoi ospiti, presso tuo zio come fa tuo fratello? - Catone non aprì bocca, ma col suo silenzio e l'espressione del volto fece capire che respingeva la domanda. Pompedio lo sollevò allora al di sopra del davanzale e finse di lasciarlo cadere; o prometteva di aiutarli, disse, oppure lo avrebbe gettato giù dalla finestra, e intanto faceva la voce grossa e scuoteva più volte nel vuoto il ragazzino. Ma Catone resistette per molto tempo senza dar segni di spavento e di paura. Alla fine Pompedio lo rimise in terra e disse a bassa voce agli amici: - che fortuna per l'Italia che questo ragazzo sia ancora piccolo. Se fosse un uomo temo che non raccoglieremmo un solo voto tra il popolo -”
(Vita di Catone l' uticense, PLUTARCO.)
Esempio filmato di "tipico idiota italiota" che veicola in giro sub valorie luoghi comununi buonisti, tale Balasso: https://www.youtube.com/watch?v=4kkLajKwh-g&list=UUQgRV4xaISvOBGonH_HdaKA
(Puoi leggere anche): MARE EORUM. Immigrazione selvaggia in Italia >>> http://ablocutio.blogspot.com/2014/11/mare-eorum.html

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